Le modalità di pensiero disfunzionali, sono distorsioni cognitive, errori di ragionamento. Convinzioni irrazionali su di sé, sul mondo e sul futuro.
Sarà facile ritrovarsi un po’ in tutte, ma ognuno scoprirà quelle che utilizza più spesso.
Pensare in bianco e nero
“o ottengo la promozione o sarò un fallito”
Vedere la realtà senza sfumature, in termini di tutto o niente, di sempre o mai. Le cose sono tutte buone o tutte cattive, sicure o pericolose, senza toni di grigio, senza vie di mezzo.
Generalizzazione
“Se ora ho sbagliato, continuerò a sbagliare”
Segue la logica di fare “di tutta l’erba un fascio”. Un evento negativo non è semplicemente qualcosa che in quella circostanza è andato male, ma è la prova che la vita è fatta solo di eventi negativi.
Fai attenzione a quanto spesso usi parole come sempre, mai, tutti, tutto, nessuno, niente.
Filtrare la realtà
“non mi ha chiamato, non gli importa nulla di me”
Quando pensi solo ai tuoi punti deboli e trascuri i tuoi punti di forza, ti dimentichi tutte le volte in cui hai avuto dei successi o neppure noti i tuoi piccoli successi, ignori le risorse che hai e le cose che sai fare.
Personalizzazione
“sono io che gli ho rovinato la festa”
Quando senza ragione attribuisci a te stesso tutta la colpa di qualcosa che è andato male. Quando ti convinci che qualcuno ti guarda male mentre invece è assorto nei suoi problemi o altro.
Catastrofizzazione
“il colloquio è andato male, non troverò mai un lavoro”
Quando pensi che un evento avrà conseguenze più gravi di quelle reali. Esageri l’importanza dei tuoi errori e insuccessi. Succede quando ti dici che le cose non potrebbero essere peggio di così, che è terribile, insopportabile, irrimediabile.
Doverizzazione
“non devo sbagliare”
Quando giudichi te stesso e gli altri sulla sola base di come uno “dovrebbe” comportarsi o sentirsi.
Leggere la mente
“non mi ha salutato perché ce l’ha con me”
Quando dai per scontato di sapere cosa pensa un altro senza chiederlo alla persona interessata o ad altri.
Etichettamento
“sono un fallimento”
Definire le cose con un’etichetta globale invece che facendo riferimento a cose specifiche, come ritenersi “un fallimento” piuttosto che ammettere di essere incapaci di fare una cosa specifica.
Minimizzare il positivo
“l’esame è andato bene perché era semplice”
“ho avuto solo fortuna”
Svaluti o squalifichi gli aspetti positivi. Le cose positive sono in contrasto con la tua visione negativa e vengono perciò minimizzate, attribuite al caso o a cause esterne.
Sopravvalutare le probabilità di un evento spiacevole
“ho molte probabilità di morire in un incidente automobilistico”
È vero che qualcosa può andare male e il mondo e gli uomini possono essere pericolosi, ma i rischi sono spesso minori di quello che comunemente si pensa. Chiediti e chiedi agli altri quanto è davvero probabile che ciò che temi avvenga veramente.
Ragionare in base alle emozioni
“Mi sento giù, quindi le cose vanno sicuramente male”
Quando dai per scontato che le emozioni che provi riflettano esattamente e univocamente i fatti: consideri cioè le reazioni emotive come la prova certa di un fatto.
Saltare alle conclusioni
“non mi ha salutato, non avrà voluto vedermi”
Quando da un particolare o da un’impressione arrivi alle conclusioni, spesso negative, in mancanza di evidenze sufficienti e certe.
Previsione
“tanto so che andrà male”
Quando pensi di poter conoscere già prima come le cose andranno a finire.
Eccessiva attenzione al passato
Quando pensi che dato che hai sbagliato in passato, sei destinato comunque a sbagliare anche in futuro. Chi dà eccessiva importanza al passato blocca la sua possibilità di cambiamento.
Giudicare globalmente le persone e non i loro comportamenti
Il non saper fare qualcosa o l’aver fatto uno sbaglio o un torto a qualcuno non significa che non si vale nulla. Puoi vedere i tuoi lati negativi, accettarti lo stesso e impegnarti a cambiare le cose che non ti piacciono in te stesso.
Pensare che ormai è troppo tardi per cambiare
Più a lungo dura una cattiva abitudine (ad esempio più a lungo eviti di fare qualcosa che ti sarebbe utile fare, ma che ti costa fatica o ti spaventa) più difficile è cambiare, ma ciò non significa che sia impossibile.